
Quando un Brand crede nell’empowerment: il caso studio di Flavia Rubino di YourBrand.Camp
Ciao Flavia, per cominciare ti chiediamo una tua breve presentazione, siamo molto curiosi: chi sei, di che cosa ti occupi e che cosa fa Your Brand Camp per i suoi clienti?
Sono una marketer cresciuta per 15 anni nella grande scuola del largo consumo (tra cui P&G, Reckitt Benckiser), che ha poi cambiato pelle nell’affascinante era digitale e ha creato una sua realtà. Ma non ho cambiato la testa e la strategia: credo che i buoni fondamentali del marketing rimangano gli stessi, che ci siano troppi pregiudizi negativi sul marketing a causa di quello fatto male, e ancora poco si sappia di quello fatto veramente bene. Per questo ho scelto di occuparmi di Marketing della Conversazione e lanciare una piattaforma di Influencer Marketing Collaborativo: Your Brand Camp, appunto.
In che cosa si contraddistingue Your Brand Camp? Quali sono le vostre più grandi soddisfazioni?
L’approccio strategico di YBC si chiama #InflUTILITY. Non trattiamo gli influencer come numeri, come spazi pubblicitari a pagamento, ripetitori di messaggi preconfezionati o di fredde recensioni tecniche/istituzionali, ma li chiamiamo a partecipare alle strategie di comunicazione, lasciamo loro spazio e autonomia per esprimere la loro creatività personale, e li premiamo in base all’originalità (storytelling) e alle conversioni vere (storyselling). La più grande soddisfazione è vedere i membri della nostra community, anche quelli un po’ scettici o spaesati all’inizio, produrre contenuti branded di alta qualità: ricchi di vita vera, esperienze personali, in una parola ricchi di autentici INSIGHT. E siccome i contenuti veri producono engagement e conversioni vere, molti di loro nel tempo finiscono per agire quasi da customer care per i loro lettori, che li contattano per consigli. Questo significa essere utili, affidabili, seguiti perché autorevoli – ebbene sì anche su un brand. Altro che mettere un’etichetta “post sponsorizzato” e via….
Proprio alla luce di questo, qual è il caso studio che hai scelto di presentare alla 7a edizione del Social Case History? Ci daresti qualche assaggio, senza svelare troppo?
Vorrei mostrarvi cosa succede quando un brand crede nell’empowerment e si affida alle persone esperte della Rete per decidere i contenuti di una sua campagna, invece di calarli dall’alto con la sua agenzia. In questo caso infatti le idee realizzate sono state frutto di una ricerca e di un brainstorming condotto insieme a tre influencer.

Flavia Rubino durante il suo speech del 2015 al Social Case History Forum
Concludiamo con questa domanda: perché Your Brand Camp ha scelto Social Case History Forum, e perché il pubblico dovrebbe seguire questo speech?
SCHF ci piace da sempre perché parla di progetti concreti e offre insegnamenti testati sul campo. Grazie alla nostra esperienza (ormai una ventina di progetti nell’ultimo anno) vorrei che il mio piccolo insegnamento, per chi ci segue e ci ascolta, fosse che si può fare business con l’Influencer Marketing anche andando oltre, senza appiattirsi sulle prassi consolidate e su contenuti scadenti, e senza accontentarsi di criteri meramente quantitativi.
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